domenica 25 aprile 2010

Rinnovabili, marcia indietro sugli impegni di Copenhagen

da edilportale.com - di Paola Mammarella



Maggioranza: accordi 20-20-20 penalizzanti e scientificamente inattendibili

19/04/2010 - Inutili l’accordo del 20-20-20 e gli impegni assunti al vertice di Copenhagen. È la posizione della maggioranza, che ha presentato in Senato la mozione 248, dando il via libera a un’inversione di tendenza rispetto alle soluzioni europee sul cambiamento climatico. Per Lega Nord e PdL, promotori della mozione, che si appellano alla clausola di revisione, l’accordo che propone di ridurre i gas serra aumentando rinnovabili ed efficienza energetica del 20% sarebbe ormai superato perché frutto di posizioni catastrofiste e non totalmente attendibili.

Sono molti a sostenere che le restrizioni imposte dall’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), organismo scientifico facente capo all’Onu, mirino a contenere l’espansione dei Paesi in via di sviluppo attraverso vincoli che di fatto ne bloccano l’industrializzazione.

Pur condividendo pienamente l'esigenza di una maggiore sostenibilità energetica, la maggioranza disapprova la linea politica dell'Unione europea alla luce dei dubbi emersi in rapporto all'affidabilità dei dati sul riscaldamento globale. Secondo l’Ipcc il riscaldamento globale sarebbe dovuto unicamente all’anidride carbonica, tralasciando altri processi ambientali. I risultati benefici derivanti dal rispetto del Protocollo di Kyoto sarebbero inoltre modesti se comparati ai limiti imposti. Gli aiuti di Stato alle rinnovabili sarebbero poi responsabili della distorsione della concorrenza nel mercato dell’energia.

Le posizioni del Governo sono state contraddette dall’opposizione, che ha ricordato gli sforzi a sostegno delle rinnovabili anche da parte di Paesi tendenzialmente refrattari all’attuazione della green economy, come Cina e Stati Uniti. La riduzione dell’efficienza energetica si traduce inoltre in una perdita di competitività.

La Conferenza di Copenhagen ha poi costituito un'occasione di confronto e di coinvolgimento dei Paesi extraeuropei maggiormente inquinanti, dove l’Italia ha sottoscritto impegni sconfessati dalla stessa coalizione di Governo, con la conseguente estromissione dai futuri negoziati.

Oltre alle problematiche dell’inquinamento bisogna infatti considerare la pericolosità della dipendenza dalle fonti esauribili, che non contribuisce allo sviluppo della ricerca

Il sottosegretario Ravetto ha precisato ai presentatori della mozione che non esiste alcuna clausola di revisione dell'Accordo 20-20-20. È stato inoltre messo in evidenza come gli errori dell’Ipcc riguardano esclusivamente la previsione dei tempi di scioglimento dei ghiacciai himalayani, ma non mettono in questione la diagnosi complessiva sull'innalzamento delle temperature e sulla responsabilità delle emissioni di gas ad effetto serra.

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