(ASCA) - L'Aquila, 30 giu - Il Senato Accademico dell'Universita' dell'Aquila ha approvato una mozione cui ha ribadito pieno sostegno alla protesta nazionale dei ricercatori universitari contro il ddl 1905 (riforma universitaria Gelmini) che ''lede gravemente la loro figura professionale e le prospettive di carriera''. Anche nell'Ateneo aquilano entra quindi nel vivo la protesta dei ricercatori che, contro la possibile imminente approvazione della riforma universitaria del ministro Mariastella Gelmini, a grande maggioranza hanno manifestato la propria volonta' di astenersi dallo svolgimento delle lezioni. In segno di condivisione della protesta, i docenti dell'Universita' aquilana hanno dichiarato la propria indisponibilita' a ricoprire gli incarichi eventualmente lasciati scoperti dai ricercatori, con i quali le Facolta' dell'Ateneo sono solidali, manifestando la loro posizione critica e di opposizione a una riforma che penalizza fortemente il sistema universitario nella sua globalita'.
Le Facolta' hanno anche sottolineato come l'eventuale approvazione della riforma Gelmini comporterebbe l'inevitabile riduzione degli insegnamenti a favore degli studenti, con evidenti danni al loro diritto di poter contare su un ampio spettro di possibilita' formative.
''Se il ddl Gelmini fosse approvato senza ulteriori emendamenti che tengano conto della protesta messa in atto dai ricercatori, tutte le Facolta' universitarie dovrebbero in poco tempo ridimensionare la propria offerta formativa per l'anno accademico 2010/2011 - e' il grido d'allarme del rettore dell'Universita' dell'Aquila, Ferdinando di Orio - Questa scelta risulterebbe assai penalizzante a livello nazionale ma per il nostro Ateneo una riduzione dell'offerta formativa rischierebbe di compromettere i risultati ottenuti quest'anno, nel quale oltre 23000 studenti hanno dimostrato fiducia in una delle Istituzioni che vuole essere al centro del processo di ricostruzione dell'intero comprensorio colpito dal sisma del 2009''.
Le Facolta' hanno anche sottolineato come l'eventuale approvazione della riforma Gelmini comporterebbe l'inevitabile riduzione degli insegnamenti a favore degli studenti, con evidenti danni al loro diritto di poter contare su un ampio spettro di possibilita' formative.
''Se il ddl Gelmini fosse approvato senza ulteriori emendamenti che tengano conto della protesta messa in atto dai ricercatori, tutte le Facolta' universitarie dovrebbero in poco tempo ridimensionare la propria offerta formativa per l'anno accademico 2010/2011 - e' il grido d'allarme del rettore dell'Universita' dell'Aquila, Ferdinando di Orio - Questa scelta risulterebbe assai penalizzante a livello nazionale ma per il nostro Ateneo una riduzione dell'offerta formativa rischierebbe di compromettere i risultati ottenuti quest'anno, nel quale oltre 23000 studenti hanno dimostrato fiducia in una delle Istituzioni che vuole essere al centro del processo di ricostruzione dell'intero comprensorio colpito dal sisma del 2009''.
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