domenica 6 giugno 2010

Negli Atenei inizia il fuggi fuggi

da Corriere del Veneto del 5.6.2010

 

Venezia e Padova a rischio. 
A Ca’ Foscari sei docenti restano ma a titolo gratuito, per garantire la ricerca

VENEZIA — Fuga dei professori ordinari dall’Università per evitare la manovra Tremonti: «Ce ne andiamo ma insegneremo lo stesso, e pure gratis». È un fuggi fuggi generale da tutti i settori quello che si sta verificando in questi giorni: è boom di richieste di pensionamento a decorrenza immediata. Il problema rimane lo stesso dei medici: l’obbligo di rateizzare il Tfr, se supera i 90 mila euro, in due o tre scaglioni. «I colleghi hanno fatto dei semplici calcoli economici — spiega Carlo Carraro, rettore di Ca’ Foscari — da noi la scelta riguarda sei professori. Quasi tutti per ragioni personali avevano bisogno del Tfr subito e hanno preferito fare richiesta di pensionamento anticipato. Noi ne abbiamo incentivato la permanenza con finanziamenti per la ricerca e così tutti alla fine garantiranno la loro presenza». Svolgeranno il loro incarico anche per l’anno accademico in arrivo, insomma, ma a titolo gratuito. Amore della professione ma anche un attaccamento al ruolo che da sempre ricorre nell’ambiente universitario.
I sei professori ordinari veneziani erano (e rimarranno) titolari di corsi fondamentali. «Con la loro assenza avrebbero creato vuoti difficili da riempire—dicono dal Rettorato—in alcuni casi saremmo andati in crisi». Anche all’Università di Padova si respira un clima di grande fermento: molti docenti prossimi al pensionamento si sono rivolti all’Ufficio del personale per chiedere chiarimenti. Lo conferma il rettore, Giuseppe Zaccaria: «Negli ultimi giorni ci sono state numerosissime domande di informazioni da parte dei colleghi, preoccupati soprattutto del possibile blocco del trattamento di fine rapporto. E tra loro non sono pochi quelli che vorrebbero anticipare i tempi e lasciare il lavoro prima di gennaio».
Diversa invece la situazione all’Ateneo di Verona. «Il Senato accademico ha approvato una legge nel gennaio di quest’anno che obbliga i professori alla pensione allo scoccare dei 70 anni—spiegano dal Rettorato—provvedimento che ci ha permesso di recuperare quasi 5 milioni di euro, perciò sono rimasti pochi professori in età da pensione». Qualche domanda dell’ultimo minuto è arrivata anche dai presidi delle superiori veneziane: le richieste sono passate da 48 a 51 in pochi giorni. «Non credo che la situazione sia esplosiva come negli altri campi — frena però Domenico Ticozzi dell’ITIS «Zuccante» — più di qualche collega ha comunque ammesso di aver deciso di andarsene a causa della manovra del governo».

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