da sito IlsecoloXIX del 13.7.2010
L’ex responsabile edilizia dell’Università, uno dei massimi responsabili nella gestione dei soldi pubblici all’ateneo, ha causato un danno da svariati milioni di euro facendo comprare un grande complesso immobiliare a prezzo gonfiato. E per questo va condannato a pagare 700 mila euro.
Lo ha stabilito nei giorni scorsi la Corte dei conti, che ha “stangato” Walter Bodrato e soprattutto scritto il parziale epilogo d’uno scandalo che per almeno due anni ha scosso nelle fondamenta il mondo accademico genovese. Si tratta infatti del processo sull’operazione che vide l’Università di Genova acquistare l’ex Eridania di corso Podestà, a Carignano, il pregiatissimo edificio che oggi ospita la facoltà di Scienze della Formazione. Sede fino al 1999 dell’industria zuccheriera (l’Eridania appunto) e rimasto in seguito inutilizzato, viene ceduto nel settembre 2000 alla Cave di Yarm srl - società specializzata nella compravendita d’immobili, che faceva capo ai tempi a Paolo Arvigo - per 17 miliardi di lire. Il luogo è strategico e sette mesi dopo (siamo alla primavera del 2001) il complesso passa nelle mani dell’Università. Ma nel giro di pochi mesi i costi lievitano, impennandosi fino a 35 miliardi (la cifra comprende acquisto più restyling). Rettore all’epoca è Sandro Pontremoli, fino al 2004 quando il suo posto viene preso da Gaetano Bignardi. Nello stesso anno Walter Bodrato assume l’incarico di direttore amministrativo, a seguito del pensionamento di Giuseppe Aceti. Solo quando pure Bodrato va in pensione e la sua qualifica è trasferita a Rosa Gatti, l’operazione Eridania viene passata ai raggi X.
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