sabato 26 febbraio 2011

Camici bianchi all'UniCal

 pubblicata su mezzoeuro del 26.2.2011

Se di sviluppo del cosentino e della Calabria si deve parlare non si può  che partire dalla formazione delle nuove generazioni e dal garantire loro il diritto allo studio senza costringerle ad andare via. In linea con questo ragionamento, il presidente della Provincia di Cosenza, nel prossimo consiglio provinciale proporrà l’istituzione della facoltà di Medicina.

di Gabriella Lupi

Mario Oliverio è con tutta probabilità uno dei pochi uomini, esponente delle istituzioni e anche politico, ad avere ben chiaro che il progresso della provincia cosentina e della Calabria non può prescindere dalla cultura. Il presidente della Provincia di Cosenza, convinto di questo, ha sempre guardato con interesse in direzione di Arcavacata, in direzione del campus, in direzione dei giovani che si preparano a diventare i professionisti del domani. La nuova classe dirigente della Calabria. Il popolo del futuro che affolla le aule universitarie delle facoltà presenti all’Unical: Economia, Farmacia, Ingegneria, Lettere e filosofia, Scienze matematiche, fisiche e naturali e Scienze politiche. Fallito, negli anni passati, l’esperimento di portare Giurisprudenza all’Unical. Una facoltà, quest’ultima, che viene scelta dai giovani calabresi che, preferisco snobbare, l’ateneo catanzarese e sempre più numerosi si recano altrove. In tanti casi si specializzano e non fanno più ritorno. Giurisprudenza, ma anche Medicina, è da sempre una delle richieste di chi vuole formarsi non lasciando la propria terra. Proprio pensando alle intelligenze che la Calabria e il cosentino in particolare, non può permettersi di perdere, il presidente Oliverio, ha annunciato il fermo proposito di mettere, ascoltati i capigruppo, all’ordine del giorno della prossima seduta consiliare l’istituzione della facoltà di Medicina presso l’Unical.
“Al consiglio provinciale –ha aggiunto Oliverio- porteremo una proposta articolata, realizzata a breve termine, con un piano finanziario analitico ed indicheremo anche le fonti e gli strumenti finanziari e di programmazione a cui fare riferimento.
All’Unical, con la quale abbiamo già avviato un serrato confronto, chiederemo di assumere questa proposta per la quale ci sarà il nostro pieno apporto e il nostro pieno e convinto sostegno ad ogni livello. Sono mature, ormai –ha concluso il presidente della Provincia di Cosenza- le condizioni per passare dalle parole ai fatti e dotare il territorio della più grande provincia della Calabria di una facoltà di Medicina, al fine di consentire ai nostri giovani di poter liberamente decidere di accedere alla formazione universitaria anche nel settore della sanità nella loro terra ed al servizio sanitario di trarne giovamento e la necessaria spinta anche sul piano della ricerca, dell’innovazione e della qualità delle prestazioni sanitarie”. In una Regione dove è stata avviata da alcuni mesi una scellerata politica di tagli e ridimensionamenti, c’è chi, invece, è cosciente che non è più possibile arrecare altri danni al territorio.  Ed è ancora una volta l’ente Provincia a farsi carico di parte dei sacrifici che tantissime famiglie affrontano ogni giorno per garantire ai propri figli il diritto allo studio. La Provincia, infatti, nei mesi scorsi ha contribuito a pagare l’affitto agli studenti iscritti ad un corso di laurea presso l’Università della Calabria nell'anno accademico 2010- 11, residenti nei comuni della Provincia di Cosenza e considerati ''fuori sede'' per come inteso dal regolamento per il diritto allo studio del centro residenziale dell'ateneo di Arcavacata e titolari di contratto di locazione in una abitazione ubicata nei comuni di Cosenza o Rende. La Provincia di Cosenza, erogherà mensilmente, a titolo di contributo, ad ogni studente ammesso, il 5° per cento  del canone di locazione pagato fino ad un massimo di 150 euro per la durata di 12 mesi.  Ed ancora nel mese di febbraio  è stato siglato sempre con l?Unical un protocollo di intesa per costituire una rete mediterranea stabile, di associazioni ed istituzioni, sui giovani e le politiche giovanili. Non è poco.

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