domenica 21 agosto 2011

L'Università dei raccomandati


dal sito informarexresistere.fr del 20.08.2011 di Alberto Crepaldi



Ora c’è anche il conforto della statistica: l’accademia italiana è ufficialmente ammalata di nepotismo. I baroni esistono e la frequenza di persone con lo stesso cognome negli atenei è sospetta. Stefano Allesina dell’Università di Chicago ha creato un programma apposta per effettuare questa ricerca e la più alta probabilità di nepotismo è emersa per Ingegneria industriale, Legge, Medicina, Geografia e Pedagogia. Cerca la tua università nella classifica del record dei baroni.
Dopo le inchieste giornalistiche, le indagini dei pm e i processi, ora arriva la conferma scientifica che i nostri atenei sono inquinati dalla piaga del nepotismo. La prova viene fornita da un approfondito studio statistico, condotto da Stefano Allesina, cervello in fuga dall’Italia ora ricercatore all’università di Chicago, con cui è stata analizzata la ricorrenza dei cognomi nelle università italiane.
Per misurare la diffusione reale del fenomeno nell’accademia italiana, Allesina ha utilizzato un database di pubblico dominio creato dal Ministero dell’Istruzione (Cineca), contenente nomi e cognomi di oltre 61.000 professori e ricercatori occupati in 84 sedi universitarie.
Allesina ha condotto una semplice analisi di frequenza sui cognomi presenti nel database. Più di 27.000 cognomi distinti appaiono almeno una volta, e la ricerca ha voluto rilevare se particolari cognomi ricorressero più spesso di quanto atteso in un dato settore. Per questo Allesina ha creato un programma che esegue un milione di estrazioni casuali per scoprire la probabilità di ottenere il numero di cognomi riscontrato nei dati reali. Per fare un esempio: fra i 10.783 accademici in Medicina sono stati rilevati 7.471 cognomi distinti. D’altro canto, in un milione di estrazioni casuali dal pool completo dei cognomi, il programma di Allesina non ha mai ottenuto meno di 7.471 cognomi distinti: una frequenza così bassa suggerisce l’esistenza di pratiche di assunzione nepotistiche. Il calcolo è stato ripetuto per ventotto settori disciplinari e la più alta probabilità di nepotismo è emersa per Ingegneria industriale, Legge, Medicina, Geografia e Pedagogia.
All’altra estremità troviamo i campi con distribuzioni di nomi più vicine a quelle casuali – e perciò con la più bassa probabilità di nepotismo: linguistica, demografia e psicologia.
In un esperimento successivo, Allesina ha esaminato la distribuzione geografica del nepotismo in Italia. Con questo modello, ha testato la probabilità di avere lo stesso cognome di un altro professore nello stesso settore disciplinare e osservato come i valori ottenuti varino da Nord a Sud. È pur vero che il modello ha riscontrato un accentuato gradiente Nord-Sud, con la probabilità di nepotismo che aumenta andando verso Sud, per culminare nelle isole. È però altrettanto evidente che nella parte alta della classifica ci sono prestigiose università del Nord: Modena e Reggio Emilia (15° posto), Parma (23°), San Raffaele di Milano (25°), Genova (29°), seguite immediatamente da Ferrara e Pavia.
A conferma del rigore con cui è stata condotta la ricerca – non a caso finanziata dallaNational Science Foundation – va sottolineato come Allesina non abbia tenuto conto dei cognomi più comuni, come ad esempio Rossi, Bianchi, Russo, Ferrari, Romano.
Per i figli è certamente vantaggioso, soprattutto in un Paese ingessato come l’Italia, seguire le orme dei genitori. Come ricorda Allesina «il termine human-capital tranfer descrive l’insieme di conoscenze, relazioni personali, attitudini e passioni che si trasferiscono da una generazione all’altra; in molti casi, i figli saranno naturalmente portati a scegliere la carriera dei genitori». La domanda che bisogna porsi è: ma devono proprio seguirli nella medesima università o addirittura nello stesso dipartimento?
La riforma Gelmini, forse non a caso osteggiata con forza dal baronato delle università nostrane, ha alcune pecche ma almeno si pone anche l’obiettivo di combattere il nepotismo dilagante. Sarà curioso, come suggerisce lo stesso Allesina, ripetere l’esercizio tra cinque-dieci anni per verificare se la riforma ha funzionato o se le incrostazioni nepotistiche avranno invece avuto la meglio.

Esempio pratico per capire il calcolo della frequenza

Prendiamo il caso dell’Università di Modena e Reggio Emilia:
– Numero di professori (856)
– Numero di possibili coppie. Questo è un numero molto alto (approssimativamente numero di professori al quadrato diviso 2).
Infatti, per quattro professori (A B C D) abbiamo 6 coppie: AB, AC, AD, BC, BD, CD. Per 10 professori ci sono 45 coppie e così via.
– Tra tutte le coppie (365.940), in 182 casi i professori hanno lo stesso cognome (es. il professore A ha lo stesso cognome del professore D).
– La frequenza si ottiene dunque così: 182/365940=0.0004973
La classifica dei più nepotisti. Cerca la tua università:
(frequenza x1000)
Libera Università Mediterranea «Jean Monnet», Casamassima, Bari1,681
Sassari1,306
Cagliari1,239
Suor Orsola Benincasa – Napoli1,094
Catania1,05
Uke – Enna0,701
Università della Calabria0,695
Messina0,694
Mediterranea di Reggio Calabria0,678
10°Roma «Foro Italico»0,673
11°Salento0,6
12°Seconda Università Napoli0,582
13°Cassino0,546
14°Camerino0,529
15°Modena e Reggio Emilia0,497
16°Palermo0,497
17°Politecnico di Bari0,489
18°Luiss «Guido Carli», Roma0,488
19°Urbino «Carlo Bo»0,464
20°Salerno0,448
21°Sannio di Benevento0,441
22°Napoli «Federico II»0,44
23°Parma0,43
24°Parthenope di Napoli0,421
25°San Raffaele Milano0,412
26°L’Aquila0,35
27°Foggia0,35
28°Bari0,345
29°Genova0,341
30°Insubria0,333
31°Ferrara0,326
32°Pavia0,325
33°Bergamo0,322
34°Basilicata0,308
35°Politecnica delle Marche0,288
36°Pisa0,275
37°Siena0,273
38°Perugia0,273
39°Firenze0,262
40°Chieti-Pescara0,257
41°Bologna0,25
42°Brescia0,247
43°Catanzaro0,24
44°Libera Università di Bolzano0,235
45°Milano Bicocca0,232
46°Cattolica del Sacro Cuore Milano0,223
47°Politecnico di Torino0,215
48°Roma «Tor Vergata»0,208
49°Macerata0,208
50°Torino0,204
51°Verona0,201
52°Padova0,199
53°Molise0,198
54°Iuav di Venezia0,197
55°Piemonte Orientale0,194
56°Campus Bio-Medico Roma0,194
57°Milano0,192
58°Politecnico di Milano0,187
59°Roma «La Sapienza»0,175
60°Sant’Anna di Pisa0,173
61°L’Orientale di Napoli0,17
62°Udine0,158
63°Roma Tre0,141
64°Trento0,131
65°Trieste0,121
66°Teramo0,12
67°Venezia «Ca’ Foscari»0,112
68°Tuscia0,109
69°Bocconi Milano0,099
70°Valle d’Aosta0
71°Liuc – Castellanza (Varese)0
72°I.u.s.s. – Pavia0
73°Iulm – Milano0
74°Università di Scienze gastronomiche – Pollenzo (Cuneo)0
75°Scuola Normale Superiore di Pisa0
76°Scuola Imt – Lucca0
77°Stranieri di Siena0
78°Sum – Firenze0
79°Stranieri di Perugia0
80°Europea di Roma0
81°Libera Università Maria SS. Assunta – Roma0
82°Luspio – Roma0
83°Sissa – Trieste0
84°Stranieri Reggio Calabria0

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