mercoledì 20 aprile 2011

A Ballarò la Gelmini non sa che misure ha approvato sulla scuola

da www.julienews.it del 19.04.2011


FIGURACCIA IERI DEL MINISTRO DELL'ISTRUZIONE SU RAITRE

ROMA - Incredibili le sempre maggiori dimostrazioni di pressapochismo che offrono i ministri di questo governo. L'ultimo caso è accaduto ieri, durante la trasmissione Ballarò, su RaiTre. Ad un certo punto Enrico Letta, del Pd, fa presente al Ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini che, dalle tabelle del Def (Decisione di economia e finanza) risultano 4,5 miliardi di euro all'anno di tagli per il 2012, il 2013 e il 2014, per un totale di 13,5 miliardi. Una mazzata enorme, dopo gli otto miliardi di euro di tagli che ci sono stati tra il 2009 e il 2011. Già mentre Letta lo legge, si vede una Gelmini che cerca di capire costa sta accadendo, poi comincia a dire che è stato stanziato un miliardo per l'Università in tre anni (cioè forse nel 2014 si recupererebbe quello che è stato tagliato solo nel 2011, ndr) e cose del genere. Poi dice che il Def che Letta sta leggendo, che è il documento varato dall'intero governo e quindi anche dalla Gelmini, è un documento che non conta perchè "Tremonti mi ha garantito che non ci sono tagli".
A quel punto subentrano gli aiuti, in particolare di Franco Sechi, giornalista del Tempo, che specifica: "Non sono tagli, sono minori spese". Alla fine, arriva il suggerimento del collaboratore della Gelmini, che dice che i dati sono riferiti al 2008 e quindi non vanno sommati, ma significa semplicemente che nei prossimi tre anni per la scuola pubblica non verrà destinato un solo centesimo oltre quello che è stato stanziato quest'anno.
Ora, chiaramente bisognerebbe capire chi abbia detto la verità, perchè comunque già il fatto di non prevedere altri stanziamenti per la scuola fino al 2014 è grave, perchè c'è bisogno di nuove risorse per migliorare la scuola. Ma in ogni caso, che un Ministro non sappia di quali risorse disporrà per i prossimi anni per il proprio dicastero è una cosa che non si è mai vista in nessun Paese occidentale.
di Antonio Rispoli

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