da sito affaritaliani.libero.it del 21.02.2011
Nel mondo dove tutto è frenetico, senza sosta, in cui i treni vanno sempre più veloce e le notizie corrono come la luce dai tablet al pc qualcuno dice basta.
Lunedì 28 febbraio si celebra la quinta Giornata Mondiale della Lentezza. Da Milano a New York, da Roma a Shangai, tutto il pianeta per ventiquattro ore andrà un po' più piano. Ispirata al "downshifting" di Jórrgen Larsson (“filosofia del rallentare”) è un invito a lasciare da parte la quantità a favore della qualità e, di conseguenza, a riscoprire l'importanza della tradizione, dei piaceri e della calma.
Certo, la filosofia e la buona volontà non bastano a stravolgere e 'correggere' i ritmi di vita e di lavoro sempre più frenetici, ma serviranno almeno a far riflettere le persone, che per un giorno torneranno a essere padrone del proprio tempo.
E' una manifestazione che nasce dal pavese Bruno Contigiani e della sua onlus "L'Arte del Vivere con Lentezza".
L'obiettivo? Pensare ai danni economici, ambientali, sociali e culturali del vivere a folle velocità.
L'idea in pochi anni ha riscosso un consenso planetario perché quello dei lenti è un movimento le cui fila s'ingrossano ogni giorno di più. D'altronde lentezza e velocità è un binomio su cui già si interrogavano gli antichi.
Nella favola-paradosso di Achille e la tartaruga Zenone sosteneva che il veloce Achille non avrebbe mai potuto raggiungere la lenta tartaruga perché doveva compiere ogni volta il percorso nelle sue infinite parti: la metà, la metà della metà, e così via. E poi ancora, secondo Platone il vero filosofo deve fermarsi, sedersi e mettersi a meditare perché soltanto in questa forma di immobilità si riesce a pensare.
La saggezza popolare lo ha riassunto nel "chi va piano va sano e va lontano", il sociologo Domenico De Masi ha invece coniato l'espressione "ozio creativo".
Un riscatto di fronte alla connotazione negativa (il padre dei vizi), che ha avuto nel tempo. In Italia più che nel nord Europa.
Come ha osservato Philippe Daverio, ospite di una conferenza organizzata da Ismo, "i vizi capitali sono diversi per un nordico e per noi. La pigrizia era un peccato grave per un monaco benedettino, mentre per un nordico era il sano meritato riposo dopo la battaglia". E così, per restare in Italia, la laboriosità frenetica e spesso alienante di Milano si contrappone alla dolce vita romana, persino di fronte alla giornata della lentezza.
Per questa edizione 2011 Milano ha persino deciso di giocare sul tempo e ha anticipato la data a sabato 26 febbraio.
Lentezza vuol dire consapevolezza e attenzione al ‘qui e ora’. Sapersi godere il sapore della vita, avere cura per gli altri e per l'ambiente che ci circonda. Trovare tempo per la riflessione e la spiritualità.
Un vero e proprio stile di vita avviato a tavola da Carlo Petrini con Slow Food (che conta oggi 40mila iscritti in Italia e più di 80mila nel mondo), ma che poi si è allargato a segmenti della vita sempre più ampi. Dal rapporto con il cibo al lavoro, dal sesso al modo di viaggiare, passando per l'educazione dei figli, il popolo che ha scelto di andare piano si fa sempre più numeroso.
In "Adesso basta" (Chiarelettere,) Simone Perotti propone un cambio di vita netto, verso se stessi, il mondo che ci circonda, le abitudini, gli obblighi, il consumo: la rivoluzione dobbiamo farla a partire da noi, riprendendoci la nostra vita per essere finalmente liberi.
Ma la filosofia slow non si applica solo all'universo individuale.
Ci sono tanti settori della società e della vita pubblica sovraccarichi e ingessati, che avrebbero bisogno di 'semplificazione', per dirla con il ministro Calderoli.
Dalla burocrazia ingolfata da pratiche interminabili alla giustizia e ai processi senza fine, dalla congestione del traffico alla frenesia lavorativa, dove chi non è massimamente efficiente viene schiacchiato dal meccanismo. Eppure, proprio in campo economico ci vorrebbe, paradossalmente, più velocità: non nelle relazioni umane e nella qualità del tempo speso in ufficio, ma nella strumentazione a disposizione dei lavoratori. Se l'Italia investisse in tecnologia, allora sì che si andrebbe più veloci, rimandendo contemporaneamente lenti.
Situazioni che sembrano impossibili da cambiare? No. "Un'altra strada esiste". Ad assicurarlo è Stefano Bartolini, docente di Economia politica ed Economia sociale all'università di Siena, autore del "Manifesto della felicità": come passare dalla società del ben-avere a quella del ben-essere".
"Un'altra strada - spiega - che permette di coniugare la prosperità economica con una società più umana, più felice, meno frettolosa, meno pericolosa per l'ambiente naturale".
Dall'associazione "L'Arte del Vivere con Lentezza" ecco i 14 comanda-lenti per trovare la velocità giusta nella vita:
1) Svegliarsi 5 minuti prima del solito per farsi la barba, truccarsi o far colazione senza fretta e con un pizzico di allegria.
2) Se siamo in coda nel traffico o alla cassa di un supermercato, evitiamo di arrabbiarci e usiamo questo tempo per programmare mentalmente la serata o per scambiare due chiacchiere con il vicino di carrello.
3) Se entrate in un bar per un caffè:ricordatevi di salutare il barista, gustarvi il caffè e risalutare barista e cassiera al momento dell'uscita(questa regola vale per tutti i negozi, in ufficio e anche in ascensore)
4) Scrivere sms senza simboli o abbreviazioni, magari iniziando con caro o cara...
5) Quando è possibile, evitiamo di fare due cose contemporaneamente come telefonare e scrivere al computer...se no si rischia di diventare scortesi, imprecisi e approssimativi.
6) Evitiamo di iscrivere noi o i nostri figli ad una scuola o una palestra dall'altra parte della città
7) Non riempire l'agenda della nostra giornata di appuntamenti, anche se piacevoli, impariamo a dire qualche no e ad avere dei momenti di vuoto.
8) Non correte per forza a fare la spesa, senz'altro la vostra dispensa vi consentirà di cucinare una buona cenetta dal primo al dolce.
9) Anche se potrebbe costare un po' di più, ogni tanto concediamoci una visitina al negozio sottocasa, risparmieremo in tempo e saremo meno stressati.
10) Facciamo una camminata, soli o in compagnia, invece di incolonnarci in auto per raggiungere la solita trattoria fuori porta.
11) La sera leggete i giornali e non continuate a fare zapping davanti alla tv.
12) Evitate qualche viaggio nei week-end o durante i lunghi ponti, ma gustatevi la vostra città, qualunque essa sia.
13) Se avete 15 giorni di ferie, dedicatene 10 alle vacanze e utilizzate i rimanenti come decompressione pre o post vacanza.
14) Smettiamo di continuare a ripetere:"non ho tempo". Il continuare a farlo non ci farà certo sembrare più importanti.
... e i 7 comanda-lenti in cucina
1) Il cibo è la tua prima medicina: insegna Ippocrate... crediamoci!
2) La poesia del cibo inizia quando facciamo la spesa: scegliamo prodotti di stagione e di qualità. Se vogliamo risparmiare diminuiamo la quantità: che è anche un'ottima scelta per controllare colesterolo e peso.
3) E' scientificamente provato che l'acqua non bolle prima se continuiamo a osservarla: quindi senza fretta appassioniamoci alla preparazione della nostra cenetta e apparecchiamo con cura la tavola, un fiore?
4) Utilizziamo tutti i nostri sensi per godere dei singoli ingredienti: la vista, il tatto, l'olfatto, il gusto ... anche l'udito (i rumori della cucina fanno tanto casa e calore!).
5) Gustiamo ogni forchettata e ogni piccolo sorso di quel vino che, anche se da incompetenti, avremo scelto con amore e cura.
6) Evitiamo il "due in uno"! Se mangiamo non telefoniamo, se telefoniamo non mangiamo.
7) Non precipitiamoci ... il cinema, la lavastoviglie, l'ultimo ritocco al computer, ecc. aspettano.""
Nel mondo dove tutto è frenetico, senza sosta, in cui i treni vanno sempre più veloce e le notizie corrono come la luce dai tablet al pc qualcuno dice basta.
Lunedì 28 febbraio si celebra la quinta Giornata Mondiale della Lentezza. Da Milano a New York, da Roma a Shangai, tutto il pianeta per ventiquattro ore andrà un po' più piano. Ispirata al "downshifting" di Jórrgen Larsson (“filosofia del rallentare”) è un invito a lasciare da parte la quantità a favore della qualità e, di conseguenza, a riscoprire l'importanza della tradizione, dei piaceri e della calma.
Certo, la filosofia e la buona volontà non bastano a stravolgere e 'correggere' i ritmi di vita e di lavoro sempre più frenetici, ma serviranno almeno a far riflettere le persone, che per un giorno torneranno a essere padrone del proprio tempo.
E' una manifestazione che nasce dal pavese Bruno Contigiani e della sua onlus "L'Arte del Vivere con Lentezza".
L'obiettivo? Pensare ai danni economici, ambientali, sociali e culturali del vivere a folle velocità.
L'idea in pochi anni ha riscosso un consenso planetario perché quello dei lenti è un movimento le cui fila s'ingrossano ogni giorno di più. D'altronde lentezza e velocità è un binomio su cui già si interrogavano gli antichi.
Nella favola-paradosso di Achille e la tartaruga Zenone sosteneva che il veloce Achille non avrebbe mai potuto raggiungere la lenta tartaruga perché doveva compiere ogni volta il percorso nelle sue infinite parti: la metà, la metà della metà, e così via. E poi ancora, secondo Platone il vero filosofo deve fermarsi, sedersi e mettersi a meditare perché soltanto in questa forma di immobilità si riesce a pensare.
La saggezza popolare lo ha riassunto nel "chi va piano va sano e va lontano", il sociologo Domenico De Masi ha invece coniato l'espressione "ozio creativo".
Un riscatto di fronte alla connotazione negativa (il padre dei vizi), che ha avuto nel tempo. In Italia più che nel nord Europa.
Come ha osservato Philippe Daverio, ospite di una conferenza organizzata da Ismo, "i vizi capitali sono diversi per un nordico e per noi. La pigrizia era un peccato grave per un monaco benedettino, mentre per un nordico era il sano meritato riposo dopo la battaglia". E così, per restare in Italia, la laboriosità frenetica e spesso alienante di Milano si contrappone alla dolce vita romana, persino di fronte alla giornata della lentezza.
Per questa edizione 2011 Milano ha persino deciso di giocare sul tempo e ha anticipato la data a sabato 26 febbraio.
Lentezza vuol dire consapevolezza e attenzione al ‘qui e ora’. Sapersi godere il sapore della vita, avere cura per gli altri e per l'ambiente che ci circonda. Trovare tempo per la riflessione e la spiritualità.
Un vero e proprio stile di vita avviato a tavola da Carlo Petrini con Slow Food (che conta oggi 40mila iscritti in Italia e più di 80mila nel mondo), ma che poi si è allargato a segmenti della vita sempre più ampi. Dal rapporto con il cibo al lavoro, dal sesso al modo di viaggiare, passando per l'educazione dei figli, il popolo che ha scelto di andare piano si fa sempre più numeroso.
In "Adesso basta" (Chiarelettere,) Simone Perotti propone un cambio di vita netto, verso se stessi, il mondo che ci circonda, le abitudini, gli obblighi, il consumo: la rivoluzione dobbiamo farla a partire da noi, riprendendoci la nostra vita per essere finalmente liberi.
Ma la filosofia slow non si applica solo all'universo individuale.
Ci sono tanti settori della società e della vita pubblica sovraccarichi e ingessati, che avrebbero bisogno di 'semplificazione', per dirla con il ministro Calderoli.
Dalla burocrazia ingolfata da pratiche interminabili alla giustizia e ai processi senza fine, dalla congestione del traffico alla frenesia lavorativa, dove chi non è massimamente efficiente viene schiacchiato dal meccanismo. Eppure, proprio in campo economico ci vorrebbe, paradossalmente, più velocità: non nelle relazioni umane e nella qualità del tempo speso in ufficio, ma nella strumentazione a disposizione dei lavoratori. Se l'Italia investisse in tecnologia, allora sì che si andrebbe più veloci, rimandendo contemporaneamente lenti.
Situazioni che sembrano impossibili da cambiare? No. "Un'altra strada esiste". Ad assicurarlo è Stefano Bartolini, docente di Economia politica ed Economia sociale all'università di Siena, autore del "Manifesto della felicità": come passare dalla società del ben-avere a quella del ben-essere".
"Un'altra strada - spiega - che permette di coniugare la prosperità economica con una società più umana, più felice, meno frettolosa, meno pericolosa per l'ambiente naturale".
Dall'associazione "L'Arte del Vivere con Lentezza" ecco i 14 comanda-lenti per trovare la velocità giusta nella vita:
1) Svegliarsi 5 minuti prima del solito per farsi la barba, truccarsi o far colazione senza fretta e con un pizzico di allegria.
2) Se siamo in coda nel traffico o alla cassa di un supermercato, evitiamo di arrabbiarci e usiamo questo tempo per programmare mentalmente la serata o per scambiare due chiacchiere con il vicino di carrello.
3) Se entrate in un bar per un caffè:ricordatevi di salutare il barista, gustarvi il caffè e risalutare barista e cassiera al momento dell'uscita(questa regola vale per tutti i negozi, in ufficio e anche in ascensore)
4) Scrivere sms senza simboli o abbreviazioni, magari iniziando con caro o cara...
5) Quando è possibile, evitiamo di fare due cose contemporaneamente come telefonare e scrivere al computer...se no si rischia di diventare scortesi, imprecisi e approssimativi.
6) Evitiamo di iscrivere noi o i nostri figli ad una scuola o una palestra dall'altra parte della città
7) Non riempire l'agenda della nostra giornata di appuntamenti, anche se piacevoli, impariamo a dire qualche no e ad avere dei momenti di vuoto.
8) Non correte per forza a fare la spesa, senz'altro la vostra dispensa vi consentirà di cucinare una buona cenetta dal primo al dolce.
9) Anche se potrebbe costare un po' di più, ogni tanto concediamoci una visitina al negozio sottocasa, risparmieremo in tempo e saremo meno stressati.
10) Facciamo una camminata, soli o in compagnia, invece di incolonnarci in auto per raggiungere la solita trattoria fuori porta.
11) La sera leggete i giornali e non continuate a fare zapping davanti alla tv.
12) Evitate qualche viaggio nei week-end o durante i lunghi ponti, ma gustatevi la vostra città, qualunque essa sia.
13) Se avete 15 giorni di ferie, dedicatene 10 alle vacanze e utilizzate i rimanenti come decompressione pre o post vacanza.
14) Smettiamo di continuare a ripetere:"non ho tempo". Il continuare a farlo non ci farà certo sembrare più importanti.
... e i 7 comanda-lenti in cucina
1) Il cibo è la tua prima medicina: insegna Ippocrate... crediamoci!
2) La poesia del cibo inizia quando facciamo la spesa: scegliamo prodotti di stagione e di qualità. Se vogliamo risparmiare diminuiamo la quantità: che è anche un'ottima scelta per controllare colesterolo e peso.
3) E' scientificamente provato che l'acqua non bolle prima se continuiamo a osservarla: quindi senza fretta appassioniamoci alla preparazione della nostra cenetta e apparecchiamo con cura la tavola, un fiore?
4) Utilizziamo tutti i nostri sensi per godere dei singoli ingredienti: la vista, il tatto, l'olfatto, il gusto ... anche l'udito (i rumori della cucina fanno tanto casa e calore!).
5) Gustiamo ogni forchettata e ogni piccolo sorso di quel vino che, anche se da incompetenti, avremo scelto con amore e cura.
6) Evitiamo il "due in uno"! Se mangiamo non telefoniamo, se telefoniamo non mangiamo.
7) Non precipitiamoci ... il cinema, la lavastoviglie, l'ultimo ritocco al computer, ecc. aspettano.""
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