Approvato il nuovo Statuto dell' Università degli Studi di Firenze. Il testo, frutto del lavoro di una apposita commissione che si è confrontata in questi mesi con tutte le diverse componenti dell' Ateneo, è stato votato oggi dal cda e dal Senato accademico. La revisione dell' attuale Statuto è stata imposta dalla Legge Gelmini, che ha stabilito nuovi criteri di governance delle Università italiane ed una loro diversa articolazione interna. L'atto verrà ora trasmesso al ministero dell'Università per il prescritto controllo di legittimità, prima della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, che dovrebbe avvenire intorno alla fine del 2011. Solo allora il nuovo Statuto entrerà in vigore apportando, si spiega in una nota, significative novità. I dipartimenti, con la nuova formulazione statutaria, diventeranno la struttura organizzativa fondamentale: saranno composti da almeno 50 professori e ricercatori, a tempo indeterminato e determinato, che si occupino di settori scientifico-disciplinari omogenei. Organizzeranno didattica, ricerca, trasferimento delle conoscenze; formuleranno le proposte di chiamata dei nuovi docenti, competenza, questa, sinora tradizionalmente riservata alle facoltà, e ne stabiliranno i compiti didattici, verificando il rispetto dei doveri di ufficio. Prevista anche la definizione di strutture di raccordo, denominate 'scuolè, che coordineranno le attività didattiche e la gestione dei servizi dei corsi di laurea. Ogni struttura di raccordo sarà istituita da due o più dipartimenti. Garanzia di «stabilità nel cambiamento» nel passaggio dall'attuale impostazione alla nuova, si illustra nella nota, «gli attuali corsi di studio» che «assicureranno agli studenti una solida continuità». Si allarga, poi, spiega ancora la nota, il corpo elettorale per la carica del rettore che, secondo quanto previsto dalla Legge 240, resterà in carica 6 anni e non sarà più rieleggibile: avranno diritto al voto anche i ricercatori a tempo determinato, il voto del personale tecnico-amministrativo peserà di più (il 20% dei voti espressi per ogni candidato, anzichè il 10% come è attualmente) e saranno di più anche gli studenti-elettori, grazie alla maggiore consistenza numerica delle rappresentanze studentesche negli organi collegiali. L' organo rappresentativo delle varie componenti universitarie, il Senato accademico, da cui scompaiono i presidi di facoltà, sarà composto di 29 membri: oltre al rettore che lo presiede, 20 tra professori e ricercatori (di cui la metà devono essere contemporaneamente direttori di dipartimento), suddivisi tra le cinque aree disciplinari, 3 rappresentanti del personale tecnico amministrativo e dei lettori e collaboratori linguistici, 5 studenti. Il Cda sarà invece composto da 11 membri: il rettore, 3 membri esterni all' organico di Ateneo, 5 membri interni, 2 rappresentanti degli studenti. I tre esterni, che dovranno presentare la propria candidatura secondo appositi avvisi pubblici, saranno nominati dallo stesso Senato Accademico, dopo essere stati vagliati da un' apposita commissione di personalità di alto profilo; i cinque membri interni saranno eletti dallo stesso corpo elettorale del rettore. Nella seduta di oggi, informa infine la nota, è stato approvato dal Senato accademico anche il nuovo codice etico dell' Ateneo.
Come un sasso nello stagno
13 anni fa
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