"Un quesito semplice, che ne chiederà l'abrogazione", lanciato dai "Docenti preoccupati". Ad aprile, in occasione di un convegno, partirà la raccolta firme: per convalidarle "coinvolgeremo i partiti.
L'iniziativa parte dai docenti, ma nel "comitato promotore" saranno coinvolti anche precari del mondo dell'università e studenti. Parte da Bologna, con i "Docenti preoccupati", la proposta di un referendum per l'abolizione della riforma Gelmini. ''In un primo momento - ha detto il docente Maurizio Matteuzzi - pensavamo a una batteria di quesiti che coinvolgesse anche il mondo della scuola e quello dei teatri. Ma i problemi di quei settori vengono dalla finanziaria, legge che non può essere abrogata. Per questo abbiamo deciso di andare avanti da soli. Il quesito sarà molto semplice e chiederà l'abrogazione di tutta la legge''.
I "Docenti preoccupati" (un gruppo che raccoglie oltre 200 tra associati e ordinari dell'Alma Mater) annunciano che il comitato sarà composto da docenti, precari e studenti e avrà come numi tutelari tre personalità del mondo della cultura ''di assoluto prestigio: abbiamo già dei nomi ma non possiamo ancora diffonderli''.
Un ostacolo sulla strada del referendum non è soltanto quello della raccolta delle 500mila firme ("Inizieremo ad aprile in occasione di un convegno che porterà a Bologna i rappresentanti di 30 atenei"), ma anche la loro convalida. "Per questo - spiega Matteuzzi - pensiamo di coinvolgere quelle forze politiche che sono state contrarie alla riforma''.
I "Docenti preoccupati" (un gruppo che raccoglie oltre 200 tra associati e ordinari dell'Alma Mater) annunciano che il comitato sarà composto da docenti, precari e studenti e avrà come numi tutelari tre personalità del mondo della cultura ''di assoluto prestigio: abbiamo già dei nomi ma non possiamo ancora diffonderli''.
Un ostacolo sulla strada del referendum non è soltanto quello della raccolta delle 500mila firme ("Inizieremo ad aprile in occasione di un convegno che porterà a Bologna i rappresentanti di 30 atenei"), ma anche la loro convalida. "Per questo - spiega Matteuzzi - pensiamo di coinvolgere quelle forze politiche che sono state contrarie alla riforma''.
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